11 settembre: attacco agli Stati Uniti. 

 

 

New York, 11 settembre 2001. Il terribile attentato alle Torri Gemelle del World Trade Center travolge, oltre alle vite delle vittime, anche il destino e l’intero corso della nostra Storia.   

 

 

È l’11 settembre del 2001, l’inizio del “martedì nero” americano: una data che entrerà nei libri di Storia come la seconda Pearl Harbour. A distanza di 20 anni, ripercorriamo la cronaca di quelle drammatiche ore, per non dimenticare.

 

Alle 8.48 - le 14.46 ora italiana - un Boeing 767 dell’American Airlines partito dall’aeroporto Logan di Boston alle 7.59 e diretto a Los Angeles colpisce in pieno una delle due Torri del World Trade Center di New York. Fumo e fiamme avvolgono i piani superiori dell’edificio: 92 persone perdono la vita in seguito allo schianto. Un secondo Boeing 767 della United Airlines partito da Boston e diretto a Los Angeles si schianta contro la seconda Torre provocando una forte esplosione: a bordo 64 passeggeri.

Il Presidente americano George Bush in visita a Sarasota, in Florida, dichiara che: “Si tratta  apparentemente di un attacco terroristico”. Parte immediatamente e ordina un’indagine completa per dare la caccia ai terroristi.

La Casa Bianca viene evacuata. Subito dopo tocca al Pentagono, che ospita il Ministero della Difesa americano. L’edificio del Dipartimento di Stato americano nel centro di Washington viene evacuato.

Un terzo aereo, un Boeing 757 dell’American Airlines partito da Washington alle 9.40 e diretto a Los Angeles, con a bordo 64 persone, si schianta sul Pentagono. Alle 10.00 l’Aviazione civile americana (FAA) ordina l’annullamento di tutti i voli civili negli Stati Uniti: è la prima volta nella storia degli USA.

La Torre Sud del World Trade Center crolla su se stessa dopo una violenta esplosione sollevando un’enorme nuvola di polvere. Crolla un’ala del Pentagono.

Un aereo della United Airlines diretto a San Francisco si schianta al suolo in Pennsylvania, nei pressi di Shanksville a sud-est di Pittsburgh. Perdono la vita 45 persone.

L’edificio delle Nazioni Unite a New York viene evacuato. A Washington vengono evacuati gli edifici del Ministero della Giustizia e della Banca Mondiale. Tutti i voli diretti sugli Stati Uniti vengono dirottati in Canada.

La Torre Nord del World Trade Center crolla a sua volta scagliando migliaia di tonnellate di detriti sulle strade circostanti. Una mostruosa nuvola di fumo avvolge l’intera isola di Manhattan. Un’autobomba scoppia davanti al Dipartimento di Stato a Washington.

Il sindaco di New York, Rudolph Giuliani, ordina l’evacuazione della parte meridionale di Manhattan. La Fox News annuncia che i morti sarebbero 10.000.

Dalla base militare di Barksdale il Presidente Bush dichiara che: “La libertà stessa è stata attaccata, la libertà sarà difesa”.  

 

Sul luogo delle Torri gemelle verrà allestito un sacrario, meta di una cerimonia in memoria delle vittime tenuta ogni anno.

Nell'aprile del 2006 verrà decisa la costruzione di un nuovo edificio, la “Freedom Tower”, inaugurata nel novembre del 2014.