Guglielmo Marconi

 

Un ritratto di Guglielmo Marconi (1874-1937): tra i più grandi inventori di tutti i tempi, è considerato il padre della radio e in generale il principale artefice della comunicazione a grandi distanze. 

 

La telegrafia senza fili è figlia del genio e dell'iniziativa di Guglielmo Marconi: lo scienziato che ha aperto la strada ai moderni mezzi di comunicazione. 

Marconi era stato un uomo che aveva acceso la fantasia dei semplici incutendo rispetto ai potenti. Egli aveva compiuto opere che sembravano impossibili: aveva permesso agli uomini di comunicare fra loro in qualunque punto della Terra e a qualunque distanza si trovassero. Tuttavia si era attirato addosso critiche e contestazioni, era stato al centro di clamorose polemiche e dispute internazionali: ma tutto ciò aveva finito per dargli maggiore gloria, maggior prestigio e maggiore popolarità. In tutta la storia della scienza e della tecnica non esiste infatti una figura di inventore o di studioso il cui successo e la cui notorietà possano essere paragonati a quelli di Guglielmo Marconi.

Ma quale fu in realtà la vita del realizzatore della radiotelegrafia? Quali furono l’ambiente familiare e sociale in cui quest’uomo straordinario nacque, crebbe, si formò ed affermò la sua personalità? Quali i rapporti con la società in cui visse? E quali i suoi contributi al progresso scientifico e a quello tecnico?

Rispondere a queste e alle altre domande che l’eccezionale personalità di Marconi suscita in chiunque voglia ricordarlo e sappia leggere nei documenti e nelle testimonianze che ha lasciato, significa dunque ripercorrere le tappe fondamentali della sua esistenza, che ha avuto inizio il 25 aprile del 1874 in una bella casa della vecchia Via delle Asse, a Bologna.  

 

Nato da famiglia nobile, il marchese Guglielmo Giovanni Maria Marconi studiò da autodidatta e compì i primi esperimenti sulla trasmissione telegrafica senza fili, ottenendo nel 1897 un primo brevetto sui "Perfezionamenti nella trasmissione degli impulsi e dei segnali elettrici e negli apparecchi relativi".

Ignorato dalle istituzioni italiane, trovò ampio consenso e sostegno economico alle sue ricerche in Inghilterra, dove fondò una sua società, Marconi Wireless Telegraph Company Limited.

La grande sfida di trasmettere a grandi distanze (negata dalla maggior parte dei suoi colleghi, per via della curvatura terrestre) fu vinta una prima volta nel 1899, con la prima comunicazione radiotelegrafica internazionale (attraverso la Manica), e una seconda nel 1901, mettendo in collegamento le due sponde dell'Atlantico (da Poldhu, in Cornovaglia, alla stazione di Saint John, sull'isola di Terranova).

Fu una svolta per le comunicazioni delle navi, e più tardi degli aerei, che da quel momento divennero più sicure grazie alla figura del "marconista" (dal nome appunto dell'inventore italiano) o "radiotelegrafista". Meriti che nel 1909 valsero a Marconi, e al collega tedesco Braun, il Premio Nobel per la fisica «in riconoscimento del loro contributo allo sviluppo della telegrafia senza fili». 

Nominato nel 1914 senatore a vita del Regno d'Italia, Guglielmo Marconi, “l’uomo che inventò il futuro”, ottenne numerosi attestati e riconoscimenti (tra cui 16 lauree honoris causa), oltre ad incarichi di prestigio, su tutti quello di Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche.

La notizia della sua morte, avvenuta a Roma il 20 luglio del 1937, fu accolta dalle stazioni radio di tutto il mondo con due minuti di silenzio.