Memè Perlini: un protagonista del teatro italiano. 

 

Un ricordo di Memè Perlini, attore, regista e scrittore di cinema e di teatro: tra i protagonisti del teatro di avanguardia italiana negli anni ‘70 e ’80. Un anno fa la tragica scomparsa.     

 

Attore, scenografo, regista di teatro e cinema, Amelio Perlini - in arte Memè - era nato a Montecchio, in provincia di Reggio Emilia, l’8 dicembre del 1947, in una famiglia di girovaghi proprietari di giostre.

Trasferitosi a Roma nel 1968, ha studiato all'Accademia di Belle Arti come illustratore e disegnatore.

La prima avventura legata al teatro arriva con l'attività di scenografo per il Teatro dei Folli; in seguito si scopre costumista e quindi attore con il regista Giancarlo Nanni, per il quale interpreta L'imperatore della Cina, A come Alice, Risveglio di primavera.

Nel 1973 fonda il Teatro La Maschera insieme al musicista Alain Curran e ad Antonello Aglioti, pittore e scenografo, suo fedele collaboratore. La prima regia sarà con Pirandello chi? allestito al Beat 72, centro di ricerca e sperimentazione teatrale di Roma. Inizia poi l'epoca della provocazione antiborghese con gli spettacoli Tarzan (1974), Candore giallo (1974), Otello perché? (1975, recitato in romagnolo, con una vecchia Desdemona e uno Jago bambino), Paesaggio n.5, Locus solus (1976), La partenza dell'Argonauta (1976).

La sua ricerca formale attinge all'immaginario popolare ereditato dalla famiglia, ma stravolgendone fortemente i contenuti.

Con Aglioti apre a Roma il teatro La Piramide, che diventa un punto di riferimento per l'avanguardia nazionale. Qui Perlini dirige La cavalcata sul lago di Costanza di Peter Handke. Non manca il lavoro sui classici, nei primi anni '80, con Gli uccelli di Aristofane e Il mercante di Venezia di Shakespeare. Il passo successivo è la televisione (Cavalleria rusticana, 1981), e anche gli spettacoli di piazza: Intorno a Garibaldi, rappresentato sul Lungotevere, Storia di un Soldato di Ramuz-Stravinskij (1984), in piazza della Rocca a Todi, All'uscita di Pirandello, in piazza Grande ad Arezzo (1987).

Non poteva mancare il lavoro nel cinema: nel 1987 Memè Perlini firma Cartoline italiane, poi Ferdinando uomo d'amore (1991) e Il ventre di Maria (1993).

Intensa anche l'attività di attore: lavora nei film Voltati Eugenio (1980) di Luigi Comencini, Cercasi Gesù (1982) sempre di Comencini, La ragazza dei lillà (1986) di Flavio Mogherini, La famiglia (1987) di Ettore Scola, Atto di dolore (1990) di Pasquale Squitieri, Panama Sugar (1990) di Marcello Avallone, Un amore americano (1992) di Piero Schivazappa, Zuppa di pesce (1992) di Fiorella Infascelli, Onorevoli detenuti (1998) di Giancarlo Planta, La lingua del santo (2000) di Carlo Mazzacurati, Tosca e altre due (2003) di Giorgio Ferrara. Ha lavorato anche nella serie tv Nebbie e delitti (2005).

I suoi testi teatrali sono rappresentati in tutto il mondo.

Memè Perlini è morto a Roma il 5 aprile del 2017. Precipitato dalla finestra del suo appartamento, è stato trovato senza vita nel cortile della palazzina in cui viveva, nel quartiere Esquilino. 

 

5/4/2018