Franco Califano

 

Un ritratto di Franco Califano (1938-2013): noto tra i fan con il soprannome “il Califfo”, per il pubblico italiano è stato uno dei cantautori e parolieri più prolifici di sempre, cantore dell'amore e delle dinamiche di coppia. 

 

Nato a Tripoli il 14 settembre del 1938, Franco Califano ha avuto un'infanzia davvero pasoliniana, caratterizzata da tante vicissitudini e mille guai.

Ragazzo sensibile, dalle antenne straordinariamente ricettive, trova nella dimensione della canzone il mezzo per poter esprimere al meglio quello che vede intorno a lui, la sua filosofia di vita e la sua già matura amarezza. Il contatto - per lui vitale - con le persone, le cose e con tutto ciò che ruota nell'universo artistico romano (e poi internazionale) si dimostra fonte di inesauribile carica vitale e creativa. I critici più attenti, coloro che sanno andare al di là delle apparenze, salutano dunque un nuovo fenomeno della musica italiana, qualcuno che sa andare oltre - con i suoi testi - al semplice concetto di canzone.

L'universo espresso da Califano tocca una dimensione filosofica ed esistenziale che sa arrivare in profondità e cogliere sentimenti universali, per quanto assolutamente non banali. Non sarà un caso se, anni dopo, gli verrà assegnata una laurea honoris causa in Filosofia dall'Università di New York. Un riconoscimento conquistato con l'attività sul campo e la vita vissuta, più che con le speculazioni teoriche (pur nobilissime e indispensabili).

Alcune frasi tratte dalle sue canzoni sono diventate dei veri e propri slogan, lampi di genio capaci di illuminare un intero modo di sentire (a partire dal celebre "tutto il resto è noia"). Anche il linguaggio giornalistico ha saccheggiato non poco le sue intuizioni lessicali.

Con oltre 1000 canzoni scritte nella sua carriera, 20 album, tante canzoni di successo scritte per altri, da Ornella Vanoni ("La musica è finita" e "Una ragione di più"), a Mia Martini (il popolare "Minuetto" è suo), da Bruno Martino ("E la chiamano estate") a Fred Bongusto ("Questo nostro grande amore"), "il Califfo" si è conquistato un posto fisso nella storia della canzone.

La "Storia della canzone romana" lo cita quale più grande autore vivente per "aver scritto le più belle pagine della canzone dialettale romanesca".

In età matura Califano si è dedicato anche alla letteratura, pubblicando la raccolta di poesie "Voglia di vivere, voglia di morire" e i libri autobiografici come "Soli fino al capolinea" e "Il cuore nel sesso".

Nel 2001 il gruppo pop italiano Delta V ha inciso una versione di "Una estate fa" che ha ottenuto un grande successo, contribuendo così a rilanciare il nome di Califano anche tra il pubblico giovanile. Anche Fiorello è stato in parte “responsabile” del suo “rilancio” - almeno televisivo - grazie alla splendida e divertente imitazione di Califano, che lo showman è ancora solito includere nel proprio repertorio.

Il grande artista è poi tornato sulle scene partecipando nel 2005 alla 55° edizione del Festival di Sanremo con la canzone "Non escludo il ritorno", mentre l'anno successivo è stato uno dei protagonisti del reality show canoro di Rai Due, "Music Farm".

Nel 2008 ha pubblicato l’autobiografia “Senza manette”.

Franco Califano si è spento nella sua casa di Acilia, alle porte di Roma, il 30 marzo del 2013. Ma il 30 giugno 2015 è uscito, a sorpresa, il suo ultimo inedito. Una fantastica interpretazione dal titolo “Le mie donne”, che Califano voleva presentare a Sanremo nel 2005, pubblicato dalla etichetta Hydra Music e accompagnato da un video ufficiale, universalmente considerato il “testamento affettivo” dell’indimenticabile cantautore. 

 

Va ricordato, infine, che all’interno del museo civico di Ardea, al km 31,500 della via Laurentina, vi è una sala dedicata a Franco Califano. Inaugurata in occasione del primo anniversario della sua scomparsa, la sala - curata dalla collaboratrice ed amica del “Califfo” Donatella Diana, aperta al pubblico il primo sabato di ogni mese - custodisce i ricordi di tutta una vita. Visitarla vuol dire entrare nel mondo di uno straordinario cantautore che ha fatto sognare tre generazioni di italiani.

In questa sede, sabato 1 aprile 2017 il candidato al Nobel per la letteratura Prof. Pierfranco Bruni ha tenuto la prima “lectio magistralis” dedicata al cantautore romano, nel quarto anniversario della morte, presentando al pubblico, attraverso l’analisi della scrittura e del linguaggio dei suoi testi, l’altra faccia del maestro “Califano”. 

Un particolare della sala-museo
Un particolare della sala-museo