Il sisma nel Centro Italia: la terra continua a tremare. 

 

 

Dopo una notte di ansia e paura - mentre continua lo sciame sismico - è salito a 247 morti il bilancio delle vittime, e appare sempre più incerto il numero dei dispersi. Cresce il timore dello sciacallaggio.    

 

Nelle aree colpite tra martedì e mercoledì dal forte sisma di magnitudo 6.0 che ha devastato l’Italia centrale si contano almeno 247 morti, tra cui molti bambini, diverse centinaia di feriti e migliaia di sfollati. Ma il bilancio delle vittime è ancora provvisorio. E lo sciame sismico continua. Nella sola giornata di ieri si sono registrate oltre 300 scosse di assestamento. Una nuova scossa di magnitudo 4.5 è intanto avvenuta alle 5:17 di oggi con epicentro tra Accumoli (Rieti) e Arquata del Tronto (Ascoli), chiaramente avvertita dalla popolazione nei territori di Marche e Lazio.

 

La complessa macchina dei soccorsi - e della solidarietà - si è messa immediatamente in moto. È dunque lotta contro il tempo per tutti coloro - vigili del fuoco, squadre cinofile, polizia, militari, sommozzatori, protezione civile e volontari - che continuano a lavorare e a scavare senza sosta tra le macerie.

 

I centri maggiormente colpiti, com’è drammaticamente noto, sono Accumoli e Amatrice, in provincia di Rieti, Arcuata, in provincia di Ascoli Piceno e la sua frazione Pescara del Tronto, praticamente rasi al suolo. Il sisma, che si è diffuso in tutto il Centro Italia, è stato avvertito in modo violento anche a Roma, dove molti palazzi hanno tremato per due volte e per circa 20 secondi, scatenando molta paura.

 

Il Consiglio dei ministri - convocato per oggi pomeriggio alle 18 a palazzo Chigi - dichiarerà lo stato d’emergenza per le regioni Lazio, Marche e Umbria, sbloccando automaticamente i fondi necessari a garantire la Ricostruzione.

Il Governo ha intanto confermato lo stanziamento di 50 milioni di euro per l’emergenza. 

 

25/8/2016