Joseph Pulitzer 

 

 

Un ritratto di Joseph Pulitzer (1847-1911): pioniere dell’editoria della carta stampata, la sua fervida e lungimirante impresa dischiuse un nuovo orizzonte alla professione giornalistica. 

 

 

Nato a Makò, in Ungheria, il 10 aprile del 1847, immigrato negli Stati Uniti, Joseph Pulitzer divenne un giornalista e un editore molto affermato. Un vero e proprio magnate dell’editoria, che con abilità e ingegno riuscì a mettere in comunicazione la società americana con il mondo degli immigrati di allora, permettendo loro di rintracciare per la prima volta sulla carta stampata annunci sulla vendita di case e mobilio. Trovate commerciali che spinsero l’editore del rivale New York Sun ad etichettarlo come “l’ebreo che ha abbandonato la sua religione”.

 

Lo spirito imprenditoriale di Pulitzer è riconoscibile in un’altra mossa strategica: a lui si deve l’idea di aver voluto istituire la prima scuola di giornalismo al mondo, offrendosi come finanziatore del corso in programma alla Columbia University. Inizialmente l’Università rifiutò la proposta, ma nel 1902 il nuovo presidente della Columbia accolse la richiesta, anche se il progetto venne realizzato solamente dopo la morte del magnate, che non poté ammirarne la realizzazione. Idea intanto “soffiata” dall’Università del Missouri, sede della prima scuola di giornalismo statunitense e del mondo.

 

Il Premio Pulitzer, nato per volontà del giornalista, venne assegnato per la prima volta nel 1917: nemmeno in questo caso Joseph Pulitzer poté assistere al conferimento del riconoscimento, essendosi spento a Charleston il 29 ottobre del 1911. I premi, che consistono tutti in un certificato e in una ricompensa in denaro di 10 mila dollari statunitensi - ad eccezione della medaglia d’oro che incorona la categoria di pubblico servizio - vengono assegnati una volta all’anno, normalmente nel mese di aprile.

 

Inizialmente il premio riguardò le sole categorie di Reporting internazionale, Editoriale, Storico e Biografico. Le categorie sono poi diventate 21, e più precisamente: di pubblico servizio; di ultim’ora; Investigativo; Locale; Nazionale; Internazionale; Miglior articolo; di commento; di critica; Editoriale; Editoriale in fumetto; Fotografia di ultim’ora e Miglior fotografia.

 

A queste categorie, strettamente giornalistiche, ne vanno aggiunte altre che incoronano scrittori e narratori, ovvero: Narrativa, Drammaturgia, Storia, Poesia, Saggistica, Biografia e autobiografia e Musica.