[Il Genio Universale] 

 

 

 

Leonardo nasce a Vinci il 15 aprile del 1452. Sarà pittore, scultore, architetto, ingegnere, matematico, musicista, anatomista, scrittore: ovvero il più versatile genio di tutti i tempi.

Nel 1469 la famiglia, e Leonardo con essa, si trasferisce a Firenze; qui il giovane artista entra a far parte della bottega del Verrocchio dove rimane per otto anni e dove apprende l'arte del disegno, l'uso della prospettiva e dell'anatomia.

Questo è ben attestato nel suo intervento nel "Battesimo di Cristo" del Verrocchio, dove realizza l'angelo con estrema sapienza compositiva ed equilibrio. Inoltre, in una delle sue prime realizzazioni, "Annunciazione" di Monteoliveto, oggi alla galleria degli Uffizi a Firenze, dipinta tra il 1475 e il 1478, abbiamo una straordinaria qualità cromatica e uno studio attento verso i particolari soprattutto naturali. Abilissimo nel disegno, questa dote di Leonardo da Vinci è evidente in due opere iniziate nel 1482 circa e rimaste incompiute: "San Girolamo" e "Adorazione dei Magi". In quest'ultima, rimasta incompiuta per la sua partenza per Milano, interpreta in modo nuovo il soggetto: intorno alla figura della Vergine col Bambino si raccoglie una folla gesticolante che ci lascia intendere l'emozione per l'evento sacro. Ancora del periodo fiorentino sono il "Ritratto di Ginevra Benci" il cui volto è delineato da delicati effetti chiaroscurali mentre sullo sfondo si staglia un paesaggio di acqua e piante.

 

Leonardo da Vinci arrivò a Milano nel 1482 e vi rimase per  ben sedici anni al servizio di Ludovico il Moro. Qui si occupò dei diversi campi delle scienze e delle arti, ma si dedicò prevalentemente all'attività di pittore; realizzò infatti opere molto importanti tra le quali la "Vergine delle rocce", in cui ambienta i suoi personaggi in un'atmosfera quasi irreale, in un luogo ombroso e chiuso da grosse rocce in cui la luce filtra a malapena, e l'atmosfera è resa in modo magistrale grazie anche alla sua particolare tecnica di chiaroscuro sfumato che è uno degli elementi caratteristici della sua arte.

Leonardo da Vinci eseguì molte altre opere tra cui la "Dama con l'ermellino" di Cracovia, il "Ritratto di dama" del Louvre, ma il capolavoro dell'attività svolta a Milano è considerato "l'Ultima Cena" che realizza intorno al 1495-1497: il soggetto è trattato in maniera innovativa, rappresentando il momento in cui Cristo annuncia che verrà tradito.

Nel 1499 Ludovico il Moro fuggì da Milano, dopo l'invasione del ducato da parte dei francesi, e Leonardo da Vinci intraprese una serie di viaggi: si recò a  Mantova, a Venezia, e poi ritornò a Firenze. Qui gli venne commissionato un affresco per il  salone di Palazzo Vecchio che rappresenta la "Battaglia di Anghiari", in gara con Michelangelo che doveva affrescare nella parete opposta la "Battaglia di Cascina". Il dipinto purtroppo è andato perduto. In questi anni iniziò anche il famoso ritratto della "Gioconda", un dipinto a lui caro che portò con sé anche in Francia dove è tutt'oggi, al museo del Louvre. È il ritratto di una gentildonna fiorentina, identificata con Monna Lisa di Giocondo, rappresentata a mezza figura e di tre quarti sullo sfondo di un paesaggio roccioso con due laghi posti su un diverso livello.

L'atmosfera suggestiva e il sentimento di malinconia che suscita, sia il paesaggio che la figura, è accentuato dall'uso dello sfumato leonardesco.

Nel 1506 si recò nuovamente a Milano; negli ultimi anni della sua vita l'artista alternò il suo soggiorno in questa città con brevi viaggi a Firenze.

Le sue ultime opere sono "Sant'Anna con Madonna e Bambino", di cui aveva già preparato un cartone nel 1501, e il "San Giovanni Battista".

Nel 1516 accettò l'invito del re di Francia e si recò ad Amboise, dove trascorse gli ultimi anni della sua vita e dove morì il 2 maggio del 1519.

In tutta la sua esistenza Leonardo da Vinci ha ideato e studiato opere idrauliche, la dinamica del volo, l'anatomia e strumenti bellici. La sua intera opera ha carattere veramente divinatorio nei riguardi della successiva evoluzione della scienza e della tecnica. Anche da un punto di vista letterario, la prosa di Leonardo da Vinci è stata un vivace esempio di scrittura nuova, ricchissima di scoperte sintattiche, mossa e moderna.