Lo scoppio della Grande Guerra 

 

 

Il 28 luglio del 1914, a un mese dall’assassinio dell’arciduca d’Austria Francesco Ferdinando a Sarajevo [1], Vienna dichiara guerra alla Serbia che non ha rispettato i termini dell’ultimatum austro ungarico del 23 luglio. È l’inizio della Grande Guerra.     

 

Il 28 luglio del 1914, un mese dopo l’assassinio a Sarajevo dell'arciduca d'Austria Francesco Ferdinando e di sua moglie Sofia Chotek, per mano del rivoluzionario bosniaco Gavrilo Princip, l'Austria dunque dichiara guerra alla Serbia. È l’inizio della Grande Guerra.     

Quella che inizialmente appare come una crisi isolata, si trasforma in poco tempo nel più grande e drammatico conflitto della Storia, noto come Prima guerra mondiale. Vari fattori concorrono a far precipitare gli eventi: la forte ostilità tra Francia e Germania; la frenetica corsa agli armamenti tra il 1908 e il 1913; la rivalità tra le potenze colonialiste.

Sul campo si danno battaglia i grandi imperi centrali (Germania, Austria-Ungheria, Impero Ottomano e Bulgaria) e le potenze alleate (Francia, Regno Unito, Impero Russo, Serbia). Con queste ultime si allea a guerra in corso l'Italia, dopo un aspro dibattito interno tra interventisti e neutralisti che spaccherà in due l’opinione pubblica.

L'entrata in guerra avviene con il patto di Londra del 26 aprile 1915; un mese dopo iniziano i primi scontri sul versante alpino tra l'esercito italiano, guidato dal generale Luigi Cadorna, e quello tedesco. Due anni più tardi, l'ingresso degli Stati Uniti fa definitivamente pendere le sorti del conflitto a favore delle potenze alleate.

La guerra termina l'11 novembre del 1918 con un bollettino spaventoso: oltre 9 milioni di vittime militari, circa 7 milioni di vittime civili provocate sia dagli scontri, sia dalle gravi carestie e malattie che ne derivarono.

Accanto alle morti e alle mutilazioni provocate dai nuovi armamenti ultramoderni - compaiono per la prima volta carri armati, lanciafiamme, mitragliatrici e gas tossici - vanno ricordati veri e propri crimini di guerra commessi nei confronti degli ebrei, degli armeni e del popolo belga.  

 



[1] Il 28 giugno del 1914 uno studente bosniaco - Gavrilo Princìp - uccide a Sarajevo l’erede al trono austro-ungarico, l’arciduca Francesco Ferdinando, e sua moglie Sofia. È il segnale d’inizio della Prima guerra mondiale: un conflitto che da anni ormai covava in Europa e che vedrà schierarsi Russia, Francia e Inghilterra da un lato, Germania e Austria-Ungheria dall’altro.