Lucio Dalla

 

Il 1° marzo del 2012 a Montreux, in Svizzera, moriva il musicista e cantante bolognese Lucio Dalla, autore di alcune tra le più belle canzoni degli ultimi quarant’anni.  

 

 

Lucio Dalla nacque a Bologna il 4 marzo del 1943: il padre era direttore del club di tiro al volo della città, citato in Come è profondo il mare (1977), la madre una sarta, fotografata sulla copertina dell’album Cambio (1990). Lo zio, Ariodante Dalla, fu un cantante melodico di fama tra gli anni Quaranta e Cinquanta.

Lucio entrò in collegio all’età di sette anni e una volta tornato a casa si appassionò alla musica jazz. La madre gli regalò un clarinetto quando compì tredici anni e da subito iniziò a esibirsi con alcuni gruppi della città. Come clarinettista jazz fece parte della Rheno Dixieland Band, che vedeva tra i suoi musicisti anche il regista Pupi Avanti. Nel 1960 partecipò con la band al Primo Festival Europeo del Jazz ad Antibes, vincendo nella categoria “bande tradizionali”. In quell’occasione conobbe il gruppo romano Second Roman New Orleans Jazz Band, con cui incise nel 1961 la sua prima registrazione su 45 giri nel brano strumentale Telstar.

Nel 1962 Lucio Dalla entrò nei Flippers, con cui registrò alcune canzoni di Edoardo Vianello e firmò il primo contratto. In questo periodo gettò le basi della sua caratteristica vocale fatta di gorgheggi in stile “scat”, incisa per la prima volta nel brano Het You dei Flippers nell’album At full tilt. Durante il Cantagiro del 1963, dove accompagnò Edoardo Vianello con I watussi, incontrò Gino Paoli che lo spronò a tentare la carriera solistica. Nel 1964 incise il suo primo 45 giri con i brani Lei (non è per me), scritta da Gino Paoli e presentata con poco successo al Cantagiro 1964, e Ma questa sera. L’anno successivo pubblicò il suo secondo disco, contenente L’ora di piangere e Io al mondo ho solo te (1965), mentre nel 1966 formò il gruppo Gli Idoli, uscendo con l’album 1999 (1966) trainato da Paff… bum!, presentata a Sanremo, e Quando ero soldato.

In questi anni Dalla debuttò anche come attore: nel 1965 partecipò ai film Questo pazzo, pazzo mondo della canzone di Bruno Corbucci e Altissima Pressione di Enzo Trapani, nel 1966 a Europa Canta di José Luis Merino. Registrò insieme al suo gruppo il 45 giri See-saw/Cool jerk (1966) con lo pseudonimo di The Group.

Nel 1967 Lucio Dalla tornò a Sanremo, nell’anno del suicidio di Luigi Tenco, con Bisogna saper perdere insieme ai Rokes di Shel Shapiro, di cui uscì l’omonimo disco, seguito da Non è un segreto e Il cielo. Nello stesso anno recitò nel film dei fratelli Taviani I sovversivi (1967), per cui ottenne una candidatura come miglior attore alla Mostra del Cinema di Venezia, e partecipò a molte altre pellicole musicali in voga all’epoca: Little Rita nel West di Ferdinando Baldi, I ragazzi di Bandiera Gialla di Mariano Laurenti, Quando dico che ti amo di Giorgio Bianchi e Franco, Ciccio e le vedove allegre di Marino Girolami. Partecipò a Canzonissima 1968 e al Festival delle Rose con Il cielo, al cinema prese parte al film Questi fantasmi di Renato Castellani e Amarsi male (1969) di Fernando Di Leo. Nel 1969 il suo brano Fumetto diventò la sigla del programma per ragazzi della Rai Gli eroi di cartone e nel 1970 incise il suo secondo album, Terra di Gaibola, contenente molti successi come Il fiume e la città, Orfeo bianco, Sylvie, Non sono matto, Africa, La capra Elisabetta e la cover della canzone di Morandi, Occhi di ragazza.

Lucio Dalla nel 1971 presentò a Sanremo 4/3/1943, scritta dalla poetessa Paola Pallottino, dal titolo originario Gesù Bambino, censurato e sostituito con la data di nascita del cantante nonostante il brano non fosse autobiografico. Lo stesso anno pubblicò l’album Storie di casa mia con i successi: La casa in riva al mare, Il gigante e la bambina, Per due innamorati e Itaca.

Nel 1972 fu ancora a Sanremo con Piazza Grande, uscito solo su 45 giri come Sulla rotta di Cristoforo Colombo, e al cinema prese parte a Il Santo Patrono di Bitto Albertini. L’anno seguente iniziò la sua collaborazione con il poeta Roberto Roversi, gettando le basi della canzone d’autore italiana, con la pubblicazione dell’album Il giorno aveva cinque teste (1973).

Nel cast di Il prato macchiato di rosso (1973) di Riccardo Ghione, nel 1975 girò il film di Pupi Avati La mazurka del barone, della santa e del fico fiorone e uscì con un nuovo disco Anidride Solforosa, contenente Mela da scarto, Le parole incrociate e Carmen Colon, tutte canzoni ispirate al sociale e ai fatti di cronaca. Lo stesso anno uscì il disco live Bologna 2 settembre 1974 tratto dai concerti intrapresi con Antonello Venditti, Maria Monti e Francesco De Gregori, con cui iniziò una proficua collaborazione, scrivendo a quattro mani la musica di Pablo e Giovane esploratore Tobia. Nel 1976 scrisse insieme a Roversi lo spettacolo teatrale Il futuro dell’automobile e altre storie, da cui fu tratto il 33 giri Automobili. Il poeta prese le distanze da Dalla, e questo album segnò la fine della loro collaborazione.

Nel 1977 Dalla pubblicò il disco Come è profondo il mare, criticato da molti fan perché considerato troppo commerciale e poco politicizzato: una polemica che si spense con l’uscita del 45 giri Ma come fanno i marinai, scritto e cantato con De Gregori, da cui partì l’omonimo tour, disco e film Banana Republic (1979), per la regia nella versione cinematografica di Ottavio Fabbri. Lo stesso anno uscì con l’album Lucio Dalla (1979), cui seguì nel 1980 Dalla e il successo cantautoriale nella collaborazione nel disco di Ron Una città per cantare.

Nel 1981 pubblicò Lucio Dalla (Q Disc) e due anni più tardi 1983, dopo la famosa interpretazione nel film Borotalco (1982) di Carlo Verdone. Viaggi Organizzati (1984) fu l’album successivo e insieme agli Stadio pubblicò Bugie (1985) e intraprese un tour americano, celebrato dal disco DallAmeriCaruso (1986) contenente il successo Caruso. Nel 1987 Lucio Dalla uscì nuovamente con Per gioco e per amore e partecipò alla pellicola di Mario Monicelli I picari, mentre l’anno successivo partì per una nuova tournée, insieme a Gianni Morandi, da cui vennero tratti Dalla/Morandi (1988) e In Europa (1988). Girò due film, Il frullo del passero (1988) di Gianfranco Mingozzi e Pummarò (1989) di Michele Placido, per tornare alla musica con il disco Cambio (1990) lanciato dal successo Attenti al lupo.

Tra il 1991 e il 1993 pubblicò alcuni inediti e registrazioni dal vivo di vent’anni prima: Geniale?, Amen e Henna, per uscire nel 1996 con il nuovo CD Canzoni, lanciato da Canzone scritta con Samuele Bersani. In questi anni partecipò come attore ai film Al di là delle nuvole (1995) di Michelangelo Antonioni e Dalla mondino (1996) di Luca Facchini e Antonio Mondino.

Nel 1997 pubblicò Torino Milano e dintorni e nel 1999 l’album Ciao, per arrivare al nuovo millennio con Live @ RTS! (2000) e il Cd Luna Matata (2001).

Musicista, cantautore e attore, Lucio Dalla in questi anni si dedicò a diversi progetti che toccarono collaborazioni importanti dalla musica leggera a quella classica, alla scoperta di nuovi talenti.

Nel 2002 insegnò “Tecniche e Linguaggi Pubblicitari” all’Università di Urbino ed uscì con gli album Caro Amico ti scrivo (2002) e Lucio (2003). Partecipò ai film Prima dammi un bacio (2003) di Ambrogio Lo Giudice e Quijote (2006) di Mimmo Paladino, e pubblicò 12000 lune (2006), Il contrario di me (2007) e LucioDallaLive - La neve con la luna (2008).

Nel 2008 recitò in Artemisia Sanchez su Raiuno, per cui scrisse e cantò la colonna sonora, e uscì con due nuovi Cd: Angoli nel cielo (2009) e Work in Progress (2010), quest’ultimo nato da un tour con Francesco De Gregori a trent’anni da Banana Republic. Tornò a recitare per Pupi Avati nel film Gli amici del bar Margherita (2009) e nel 2011 pubblicò l’ultimo album: Questo è amore.

Sul palco di Sanremo 2012 a quarant’anni dall’ultima esibizione, diresse l’orchestra per il brano Nanì di Pierdavide Carone - del quale è stato co-autore -.

 

Partito a fine febbraio per Lucerna, nella sua nuova tournée, Lucio Dalla si spense improvvisamente la mattina del 1° marzo del 2012, stroncato da un infarto nella cittadina di Montreux in Svizzera, tre giorni prima di compiere 69 anni.