Raimondo Vianello: il comico gentiluomo. 

 

 

Un ritratto di Raimondo Vianello (1922-2010): la proverbiale mimica e l'ironia elegante hanno fatto di lui - e dell'inseparabile Sandra Mondaini - una delle coppie del cinema e della televisione più amate dal pubblico italiano. 

 

Nato a Roma il 7 maggio del 1922, Raimondo Vianello cresce a Spalato, in Dalmazia, dove suo padre Guido, ammiraglio della Marina Militare italiana si era trasferito. Iscrittosi alla facoltà di Giurisprudenza è costretto a interrompere gli studi per aderire alla Repubblica Sociale Italiana come bersagliere e per questo, nel 1945, detenuto dagli alleati nel campo di concentramento di Coltano. Qui conosce il poeta americano Ezra Pound, Dario Fo, Enrico Maria Salerno, lo sportivo Giuseppe Dordoni, il giornalista Enrico Ameri, il regista Luciano Salce, il politico Mirco Tremaglia, ma soprattutto Walter Chiari che diventerà il suo migliore amico. Con la fine della Seconda guerra mondiale, diventa un atleta e dirigente del Centro Nazionale Sportivo Fiamma assieme a suo fratello Roberto: attirato poi dal mondo dello spettacolo partecipa alla rivista di Pietro Garinei e Sandro Giovannini "Cantochiaro N°2", trovando quella che sarà la sua dimensione ideale. Comincia così la sua gavetta, da una rivista all'altra, lavorando a teatro come caratterista.

 

Sono gli anni ‘50 quando debutta come spalla comica di Totò nel film I due orfanelli (1947) di Mario Mattoli, con Isa Barzizza e Galeazzo Benti. Seguiranno, sempre con il “principe della risata” italiana anche il delizioso Fifa e arena (1948), Totò sceicco (1950), lo spassoso Totò Diabolicus (1962) e Le motorizzate (1963).

 

Il giovane e aitante Walter Chiari non lo abbandonerà mai e sarà suo compagno di avventure nella vita quotidiana così come in quella lavorativa, dando sicuramente del loro meglio al cinema, come dimostrato nel film Cinque poveri in automobile (1952) con Aldo Fabrizi, dove i due sono spassosissimi.

 

Diventato un volto celebre, caratterizzato da una comicità nera e cinica, Vianello si affianca a Ugo Tognazzi nel programma per il piccolo schermo "Un due tre", sancendo le basi di una grande amicizia. È impressionante il numero di film che Vianello girerà in coppia con Tognazzi. Dal 1953 al 1966, cambieranno i registi (Giorgio Simonelli, Steno, Camillo Mastrocinque, Mario Mattoli, fino allo stesso Tognazzi che lo dirigerà in Il mantenuto del 1961) ma non loro che si daranno da fare in titoli poco apprezzati dalla critica, ma molto dal pubblico: Café Chantant (1953), Mia nonna poliziotto (1958) con Tina Pica, Guardatele ma non toccatele (1959), La cambiale (1959) con Vittorio Gassman, A noi piace freddo (1960) con Peppino De Filippo, Gli incensurati (1961) con Vittorio De Sica, Sua eccellenza si fermò a mangiare (1961), I tromboni di fra' Diavolo(1962) e Follie d'estate (1966).

 

Come se non bastasse, è anche la spalla comica della coppia Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, dando del suo meglio in Il giorno più corto (1962), Gerarchi si muore (1962) e I marziani hanno 12 mani (1964).

 

Ma di lui si ricordano anche La duchessa di Santa Lucia (1959) con la Pica, Il nemico di mia moglie (1959) con Vittorio De sica e Marcello Mastroianni, Gli italiani e le donne (1962) e 7 monaci d'oro (1966) con Aldo Fabrizi, I maniaci (1964) e Amore facile (1964) con Vittorio Caprioli e Oggi, domani e dopodomani (1965), commedia a episodi firmata da Salce, Marco Ferreri ed Eduardo De Filippo con Mastroianni.

 

Divenuto valletto di Corrado nello show del sabato sera "Il tappabuchi", nel 1958 conosce un'attrice con la quale ha lavorato precedentemente in coppia: una ragazza mingherlina, dalla voce un po' nasale, figlia di un pittore. Le vuole bene fin dall'inizio e, dopo un po' di corteggiamento, la sposa nel 1961: è Sandra Mondaini, sua partner e moglie per oltre cinquant'anni con la quale, negli anni ‘70, condurrà varietà targati Rai come "Sai che ti dico?", "Tante scuse", "Di nuovo tante scuse", "Noi... no", "Io e la befana", il quiz "Sette e mezzo" e "Stasera niente di nuovo", con un cambiamento Rai-Fininvest che li consegnerà definitivamente alla televisione generalista, ma popolare.

Raimondo diventa inseparabile da Sandra. La loro efficacia sta nella coppia che si schermaglia continuamente in un numero impressionante di sketch comici in programmi come "Attenti a noi due" "Attenti a noi due 2" e "Sandra e Raimondo Show", ma soprattutto con la longeva sit-com Casa Vianello (1988-2007) che arriva addirittura a trasferirsi in campagna con Cascina Vianello (1996-1997) con Paola Barale come spalla. Non contenti continuano con una variazione gialla e poliziesca I misteri di Cascina Vianello e Crociera Vianello (2008). Mediaset rende omaggio all'inossidabile coppia con "Sandra e Raimondo Show". Da solo Raimondo conduce invece "Zig zag" (1983-1986), "Il gioco dei 9" (1988-1990), la trasmissione sportiva "Pressing" (1991-1999), "Studio tappa" (1996) e, soprattutto, il Festival di Sanremo del 1998 con Veronica Pivetti ed Eva Herzigova.

 

Nel 2008, sempre in compagnia della moglie Sandra, dice addio alle scene, anche se si rende disponibile per ospitate televisive.

Nel 2010, alle ore 6.50 del mattino del 15 aprile, Raimondo Vianello lascia definitivamente sola Sandra, spegnendosi all'Ospedale San Raffaele di Milano, città dove la coppia viveva da anni