Riccardo Muti: 80 anni di grande Musica.

 

Appassionato interprete di Mozart e Verdi, ha guidato il Maggio Musicale fiorentino e La Scala di Milano: è apprezzato dalle più grandi orchestre italiane e straniere. Dal maggio 2008 è Direttore Musicale della Chicago Symphony Orchestra. Il ritratto di un grande Maestro italiano. 

 

Secondo il giudizio del Maestro Maurizio Balzola: "Il grande contributo dato alla direzione d'orchestra da Muti è l'aver fornito all'ascoltatore esecuzioni di eccezionale pregio filologico: in questo senso risultano insuperabili le sue interpretazioni delle opere di Giuseppe Verdi".  

 

Nato a Napoli il 28 luglio del 1941, Riccardo Muti studia pianoforte con Vincenzo Vitale diplomandosi con lode presso il Conservatorio di San Pietro a Majella. In seguito, al "Giuseppe Verdi" di Milano consegue il diploma in Composizione e Direzione d'orchestra sotto la guida di Bruno Bettinelli e Antonino Votto. Nel 1967 la prestigiosa giuria del Concorso "Cantelli" di Milano gli assegna all'unanimità il primo posto, portandolo all'attenzione di critica e pubblico. L'anno seguente viene nominato Direttore Principale del Maggio Musicale Fiorentino, incarico che mantiene fino al 1980. Già nel 1971 però Muti viene invitato da Herbert von Karajan sul podio del Festival di Salisburgo, inaugurando una felice consuetudine che lo porterà, nel 2001, a festeggiare i trent'anni di sodalizio con la manifestazione austriaca.

Gli anni Settanta lo vedono alla testa della Philharmonia Orchestra di Londra (1972-1982), dove succede a Otto Klemperer; quindi, tra il 1980 e il 1992, eredita da Eugène Ormandy l'incarico di Direttore Musicale della Philadelphia Orchestra.

Dal 1986 al 2005 è Direttore Musicale del Teatro alla Scala: prendono così forma progetti di respiro internazionale, come la proposta della trilogia Mozart-Da Ponte e la tetralogia wagneriana. Accanto ai titoli del grande repertorio trovano spazio e visibilità anche altri autori meno frequentati: pagine preziose del Settecento napoletano e opere di Gluck, Cherubini, Spontini, fino a Poulenc, che gli valgono il Premio "Abbiati" della critica.

Il lungo periodo trascorso come direttore musicale dei complessi scaligeri culmina il 7 dicembre 2004 nella trionfale riapertura della Scala restaurata, dove dirige l'Europa riconosciuta di Antonio Salieri.

Nel corso della sua straordinaria carriera Riccardo Muti dirige molte tra le più prestigiose orchestre del mondo: dai Berliner Philharmoniker alla Bayerischen Rundfunk, dalla New York Philharmonic all'Orchestre National de France alla Philharmonia di Londra e, naturalmente, i Wiener Philharmoniker, ai quali lo lega un rapporto assiduo e particolarmente significativo, e con i quali si esibisce al Festival di Salisburgo dal 1971.

Invitato sul podio in occasione del concerto celebrativo dei 150 anni della grande orchestra viennese, Muti riceve l'Anello d'Oro, onorificenza concessa dai Wiener in segno di speciale ammirazione e affetto.

Nell'aprile del 2003 viene eccezionalmente promossa in Francia una "Journée Riccardo Muti", attraverso l'emittente nazionale France Musique che per 14 ore ininterrotte trasmette musiche da lui dirette con tutte le orchestre che lo hanno avuto e lo hanno sul podio, mentre il 14 dicembre dello stesso anno dirige l'atteso concerto di riapertura del Teatro “La Fenice” di Venezia.  

Nel 2004 fonda l'Orchestra Giovanile "Luigi Cherubini" formata da giovani musicisti selezionati da una commissione internazionale fra oltre 600 strumentisti provenienti da tutte le regioni italiane. Invitato con l'Orchestra Cherubini dal Festival di Salisburgo, Riccardo Muti presenta per Pentecoste una selezione di opere rare della scuola napoletana del Settecento. Il progetto, iniziato dal 2007 con Il Ritorno di Don Calandrino di Cimarosa, prosegue per cinque anni.

La vasta produzione discografica, già rilevante negli anni Settanta e oggi impreziosita dai molti premi ricevuti dalla critica specializzata, spazia dal repertorio sinfonico e operistico classico al Novecento. Il suo impegno civile di artista è testimoniato dai concerti proposti nell'ambito del progetto "Le vie dell'Amicizia" di Ravenna Festival in alcuni luoghi “simbolo” della Storia, sia antica che contemporanea: Sarajevo (1997 e 2009), Beirut (1998), Gerusalemme (1999), Mosca (2000), Erevan e Istanbul (2001), New York (2002), Il Cairo (2003), Damasco (2004), El Djem (2005), Meknès (2006), Roma (2007), Otranto (2015), Teheran (2017) - solo per citarne alcuni -, con il Coro e l'Orchestra Filarmonica della Scala, l'Orchestra e il Coro del Maggio Musicale Fiorentino e i "Musicians of Europe United", formazione costituita dalle prime parti delle più importanti orchestre europee. Auguri Maestro!