Rudolf Nereyev

 

“La danza è tutta la mia vita. Esiste in me una predestinazione che non tutti hanno. Devo portare fino in fondo questo destino. È la mia condanna, forse, ma anche la mia felicità. Se mi chiedessero quando smetterò di danzare, risponderei: quando smetterò di vivere”.

Rudolf Nureyev (1938-1993): il ritratto di uno dei più grandi ballerini del Novecento. 

 

 

Nato ad Irkutsk, nell’allora Unione Sovietica, oggi Russia siberiana, il 17 marzo del 1938, Rudolf Nureyev inizia la sua formazione con Anna Udeltsova e in occasione di un festival d’arte baskira si esibisce per la prima volta a Mosca, dove supera un’audizione davanti ad Asaf Messerer. Rifiuta l’ammissione alla scuola del Bolshoi e il 17 agosto 1955 entra all’accademia Vaganova di Leningrado.

Studia con Alexander Pushkin e nel 1958 trionfa al concorso nazionale di Mosca, in coppia con Alla Sizova, in Diana e Atteone e Il corsaro. Entra al Kirov e la prima ballerina Natalia Dudinskaya, che ha 47 anni, lo sceglie come partner.

In tournée a Parigi con la compagnia, nel 1961 balla La bella addormentata, il Regno delle ombre dalla Bayadère, Tarass-Bulba, Il lago dei cigni e Giselle. Anziché rientrare in Russia, il 17 giugno ’61 chiede asilo politico all’aeroporto Le Bourget.

Debutta con il Balletto de Cuevas nella Bella addormentata in coppia con Nina Vyroubova. In quello stesso anno riceve il premio Nijinsky. A Copenaghen studia con Vera Volkova.

Debutta a Londra nel Cigno nero con Rosella Hightower. Nel 1962 debutta negli Stati Uniti. Inizia il suo sodalizio con Margot Fonteyn, con la quale si misura in tutti gli stili e stabilisce il record, tuttora imbattuto, di chiamate al proscenio: nell’ultima recita di Lago dei cigni a Vienna, nel 1964, se ne contano ben 89 nel corso dei 4 atti. 

Frederick Ashton crea per loro nel 1963 Marguerite and Armand; Kenneth MacMillan nel 1964 Divertimento; Roland Petit nel 1967 Paradiso perduto e nel 1969 Pelléas et Mélisande. Infine Martha Graham crea per loro nel 1975 Lucifer, e Frederick Ashton nel 1977 Hamlet Prelude. Nel 1965, anche se la coreografia non è creata su di loro, sono i primi interpreti del Romeo e Giulietta di MacMillan.

Nureyev balla ovunque, con tutte le compagnie di danza classica e moderna. Tra i lavori creati per lui, quello che fornisce la chiave per capire la sua personalità è Canti di un giovane errante di Maurice Béjart, capolavoro sconvolgente per densità e profondità. Con l’abituale spirito di ricerca si rivolge anche a Francine Lancelot e Ivo Cramer, eminenti studiosi della danza di corte del XVII secolo e teatrale del XVIII secolo.

Oltre ad essere danzatore Nureyev si cimenta nella coreografia. Nel 1963 mette in scena per il Royal Ballet il Regno delle ombre dalla Bayadère. L’anno dopo coreografa Raymonda per la tournée del Royal Ballet al Festival di Spoleto e Lago dei cigni per l’Opera di Vienna.

Nel 1966 crea il balletto Tancredi su musica di Henze per l’Opera di Vienna, mette in scena La bella addormentata per la Scala di Milano e Don Chisciotte per l’Opera di Vienna.

Nel 1967 coreografa Schiaccianoci per l’Opera di Stoccolma e nel 1977 Romeo e Giulietta per il London Festival Ballet. Nel 1979 crea Manfred per l’Opéra di Parigi e nell’ ‘82 La tempesta per il Royal Ballet di Londra.

Negli anni alla direzione dell’Opéra di Parigi crea Washington Square nel 1985 e Cenerentola nel 1986. Nel 1988 viene insignito dell’onorificenza di Cavaliere della Legion d’Onore.

Nel 1989 torna sulla scena del Mariinsky per La Sylphide, in coppia con Zhanna Ayupova.

L’ultimo suo lavoro è La Bayadère, nel 1992, per l’Opéra di Parigi. Al termine della recita viene insignito dell’onorificenza di Commendatore delle Arti e delle Lettere.

Si spegne nella capitale francese il 6 gennaio del 1993 e sei giorni dopo viene sepolto nel cimitero russo di Ste Geneviève des Bois.

Lascia una collezione d’arte acquistata con l’immensa fortuna guadagnata durante la sua carriera, più che trentennale. Due aste successive, la prima a New York e la seconda a Londra, disperderanno i costumi, i quadri e i mobili.