FRANZ KAFKA: 

LA "METAMORFOSI" DELLO SCRITTORE.

 

Cultura

 

Franz Kafka: la "metamorfosi" dello scrittore. 

 

Introspezione psicologica e speculazione filosofica sull’esistenza umana sono le due principali direttrici che riassumono l’opera di uno dei maggiori autori del Novecento, il più illustre della letteratura boema: Franz Kafka (1883-1924). 

 

Franz Kafka nacque a Praga il 3 luglio del 1883 dal commerciante ebreo Hermann Kafka e da Julie Löwy, nella casa chiamata Zum Turm (nell’odierna U radnice). L’edificio, quasi completamente distrutto, è stato ricostruito e della struttura originale è rimasto solo il grande portone - una lapide con busto all’angolo ricorda che qui è nato lo scrittore -. Ebbe tre sorelle più giovani, Elli, Valli e Ottla, scomparse tutte nei campi di concentramento nazisti.

Dal 1889 al 1901 Kafka studiò nella Deutsche Knabenschule e successivamente nel ginnasio cittadino; dal 1901 al 1906 frequentò l’Università Tedesca di Praga, dove si laureò in Giurisprudenza. Il primo testo letterario conservato si data negli anni 1904-1905 (Descrizione di una battaglia). Nel 1907 cominciò a lavorare presso le "Assicurazioni Generali", per passare nell’anno successivo all’"Istituto di assicurazioni contro gli infortuni sul lavoro per il Regno di Boemia", di cui rimarrà dipendente fino al 1922, quando andrà in pensione per malattia.

Le sue amicizie in questo periodo comprendono Oskar Baum, Feliz Weltsch e Max Brod; quest’ultimo sarà suo amico per tutta la vita e dopo la morte di Kafka si renderà benemerito per aver salvato e pubblicato tutto il lascito inedito dello scrittore.

Fra il 1910 e il 1912 Kafka si occupò sempre più intensivamente di cultura ebraica, e strinse amicizia con Jizchak Löwy, a capo di una piccola compagnia di artisti ebrei. Nel 1910 iniziò inoltre i Diari; nel 1911 cominciò il romanzo Il disperso (rimasto incompiuto, pubblicato postumo da Brod con il titolo America). In questi anni scrisse molti testi brevi, apparsi dapprima nella rivista "Hyperion" (1908), infine in una edizione a parte con il titolo Meditazioni, apparsa nel 1913 presso l’editore Rowohlt. Il 13 agosto del 1912 conobbe Felice Bauer, la donna più importante della sua vita, di cui sarà fidanzato (con una lunga interruzione) fino al dicembre 1917. Negli ultimi mesi del 1912 scrisse i due importanti racconti La condanna e La metamorfosi; quest’ultimo venne pubblicato nel 1915. Subito dopo una prima rottura del fidanzamento con Felice, nell’agosto 1914, iniziò il romanzo Il processo, di cui però interromperà la stesura all’inizio del 1915.

Nel frattempo scrive Nella colonia penale, di cui darà una lettura pubblica nel novembre 1916. Fino all’aprile del 1917 Kafka scrisse la serie di racconti che apparirà in volume nel 1919 con il titolo Un medico di campagna. All’inizio del 1917 cominciò a studiare l’ebraico.

Nella notte fra il 9 e il 10 agosto 1917, Kafka accusò una grave emottisi; il 4 settembre gli venne diagnosticata la tubercolosi polmonare. Conseguentemente, il fidanzamento con Felice venne rotto definitivamente nel dicembre dello stesso anno. Nel 1919 si fidanzò con Julie Wohryzeck, proveniente da una famiglia di operai ebrei di origine ceca; anche questo fidanzamento verrà interrotto nel 1920.

Ai primi del 1920, durante una permanenza in un sanatorio di Merano, iniziò la corrispondenza con la giornalista ceca Milena Jesenská, unica donna non ebrea nella vita di Kafka, moglie di Ernst Pollak e prima traduttrice in ceco di numerosi racconti kafkiani. È a lei che Kafka affidò nel 1921 i propri diari, consentendone così la sopravvivenza.

Nel 1922 Kafka soggiornò per tre settimane nel sanatorio di Spindelmühle; a febbraio iniziò il suo terzo romanzo Il castello, progetto abbandonato nell’agosto dello stesso anno per un peggioramento delle condizioni di salute. Nel 1922 iniziò anche il ciclo degli ultimi grandi racconti: Primo dolore, Un digiunatore, Indagini di un cane.

 

All’inizio del 1923 intensificò il suo studio dell’ebraico e progettò un viaggio in Palestina cui pensava da molti anni. In luglio-agosto, in un soggiorno a Müritz sul mar baltico, conobbe la giovane Dora Diamant, ebrea cassidica di origine polacca; con lei, nel settembre 1923, Kafka finalmente lasciò Praga e si trasferì a Berlino. L’inverno berlinese del 1923-1924, particolarmente severo, insieme alle condizioni economiche rese drammatiche dall’inflazione, pregiudicarono definitivamente la sua salute; nel frattempo però Kafka sembrò aver raggiunto una condizione di vita cui aveva sempre aspirato, e trascorse le giornate nella scrittura e nello studio intensivo della lingua e della cultura ebraica.

Alla fine di febbraio del ‘24 le sue condizioni peggiorarono al punto che Max Brod lo riaccompagnò a Praga, dove scrisse Giuseppina la cantante o il popolo dei topi.

Gli venne diagnosticata una laringite tubercolare che gli impedì di parlare - restano i suoi ultimi biglietti di conversazione - e alla fine anche di inghiottire. In queste condizioni il 19 aprile venne trasferito alla casa di cura di Kierling, presso Klosterneuburg, dove negli ultimi giorni corresse le bozze dell’ultima raccolta - che da uno dei racconti prenderà il titolo Un digiunatore - che apparirà presso l’editore "Die Schmiede" subito dopo la sua morte.

Franz Kafka si spense il 3 giugno del 1924; al letto di morte erano presenti Dora Diamant e il giovane amico e medico Robert Klopstock. L’11 giugno venne sepolto nel cimitero ebraico di Praga-Straschnitz.

Nel suo testamento, Kafka chiese all’amico Max Brod di dare alle fiamme tutti i manoscritti inediti e di impedire nuove edizioni di quelli editi. Brod tuttavia rifiutò di dare corso al desiderio dell’amico e negli anni seguenti pubblicò i tre romanzi, tutti racconti e frammenti, i diari e gran parte delle lettere.

Già negli anni Trenta, ma in forma sempre più imponente nei decenni successivi, la grandezza letteraria di Kafka venne riconosciuta in tutta Europa; la sua influenza sulla cultura del Novecento è incalcolabile.