I grandi protagonisti della storia politica italiana 

 

5 anni senza Marco Pannella:

Il ricordo di un "radicale libero". 

 

Nato a Teramo il 2 maggio del 1930, Marco Pannella - all’anagrafe Giacinto Pannella - a soli vent'anni è già incaricato nazionale universitario del Partito liberale, a ventidue Presidente dell'UGI (Unione Goliardica Italiana, associazione delle forze laiche studentesche), e a ventitré presidente dell'Unione nazionale degli studenti universitari (UNURI).

Laureatosi in Giurisprudenza nel 1950, giornalista, nel 1955 è tra i fondatori del Partito radicale assieme ad un prestigioso gruppo di intellettuali e di politici democratici, liberali e socialisti (Leo Valiani, Guido Calogero, Eugenio Scalfari).

Il Partito radicale inizia le sue attività nel 1956. Pannella vi si impegna subito a fondo. Con questa formazione egli affronterà la sfortunata campagna elettorale condotta nel 1958 assieme ai repubblicani. Nel 1959, su "Paese Sera", propone l'alleanza di tutte le sinistre e l'ipotesi di un governo che comprenda anche il Pci. Nel 1960 è corrispondente de "Il Giorno" da Parigi, dove intreccia attivi rapporti con la Resistenza algerina. Ma quando il partito radicale, travolto dalle divisioni interne e soprattutto dall'avvento del centro-sinistra, entra in crisi e rischia il definitivo scioglimento, torna a raccogliere assieme a pochi amici e aderenti alla corrente di "sinistra radicale" la difficile eredità,  e nel 1963 assume la segreteria del Partito radicale.

Nel 1965 inizia la campagna divorzista, d'intesa con Loris Fortuna. Nasce la "Lega Italiana per il Divorzio". Intanto sviluppa una intenso dialogo con Aldo Capitini sul significato e le forme della nonviolenza per il rinnovamento della politica non solo in Italia.

Nel 1967 si tiene a Bologna il primo congresso (ma terzo nella serie storica) del nuovo Partito radicale, ricostruito su un programma di profonde riforme, di impegno anticlericale e antimilitarista, e dotato di un nuovo statuto-manifesto. L'anno dopo viene arrestato a Sofia dove si è recato per protesta contro l'invasione della Cecoslovacchia. È il tempo del primo grande digiuno gandhiano, condotto assieme a numerosi altri militanti nonviolenti. Nel 1973 fonda e dirige il quotidiano "Liberazione", che uscirà dall'8 settembre 1973 al 28 marzo 1974. Nel 1974 il partito radicale promuove il referendum sul divorzio, che viene appoggiato anche dal Pci e che raccoglie la maggioranza dei voti. Il Pr avvia quindi la campagna sull'aborto e per la liberalizzazione delle droghe leggere.

Nel 1976 viene eletto per la prima volta alla Camera (sarà rieletto nel '79, nell'83 e nell'87). Nel maggio 1977, a Roma, durante una manifestazione referendaria nonviolenta dei radicali, viene uccisa Giorgiana Masi. Una indiscussa documentazione fotografica testimonia la presenza in piazza di forze dell'ordine in borghese, colte mentre sparano ad altezza d'uomo. In quell’occasione ci fu una forte polemica di Pannella con l’allora ministro degli Interni, Francesco Cossiga.

Nel 1978 viene eletto al Consiglio comunale di Trieste. La lista radicale ottiene il 6% dei voti e determina l'elezione del primo sindaco non democristiano nella città. Sulla linea garantista e umanitaria assunta nella vicenda Moro si sarebbe incontrato con i radicali Leonardo Sciascia, al quale per le elezioni del 1979 Pannella personalmente va ad offrire la candidatura alla Camera e al Parlamento europeo, in liste "omnibus". Lo scrittore accetta. I radicali ottengono il 3,4% e venti eletti nei due rami del Parlamento, mentre tre sono i seggi conquistati al Parlamento europeo. Sciascia e Pannella vengono eletti sia a Montecitorio che a Strasburgo. Viene dunque approvata la legge 194 sull'aborto. L'organizzazione cattolica "Movimento per la vita" promuove un referendum per abolire la legge. I radicali battagliano, insieme ai partiti laici e al Pci. Lo smacco sarà ancora più grande dei risultati ottenuti con il divorzio: il 17 maggio del 1981 il 67,9% degli italiani vota per il "No" all'abrogazione.

Si arriva così alle elezioni del 1983, anche queste anticipate, per la nona legislatura, con la discussa candidatura di Toni Negri nelle liste radicali. Subito dopo, il Presidente Pertini chiama alla Presidenza del Consiglio Bettino Craxi. Il Pr si avvicina al Psi e spesso appoggia i provvedimenti del governo, come per il referendum sulla contingenza (1985) e per il voto finale sul disegno di legge presentato dall'on. Flaminio Piccoli e da circa centocinquanta deputati di tutti i gruppi (tranne Pci e Msi) sulla fame nel mondo.

Nel 1986, due terzi dei parlamentari socialisti aderiscono alla "Lega per l'uninominale" messa in piedi dai radicali, e nello stesso anno il PSI promuove assieme a radicali e liberali i referendum "per una giustizia giusta" - in particolare quello assai controverso sulla responsabilità civile del giudice - maturati nel tormentato clima della vicenda Tortora. Il lungo iter processuale del presentatore televisivo (ed eurodeputato radicale nel 1984) vede radicali e socialisti condividere giudizi e comportamenti, sfociati in una consonante critica alla magistratura e allo stesso CSM. Ma negli anni seguenti si separeranno. Il 9 giugno 1991, infatti, si tiene il referendum sulla preferenza unica per le elezioni alla Camera dei deputati richiesto dal Comitato per i Referendum Elettorali (COREL) di cui è animatore  Mario Segni (il quale aveva a suo tempo aderito alla "Lega per l'uninominale"), con l'appoggio dei radicali. Vince il "sì", nonostante l'opposizione di Bettino Craxi.

Nel 1992 Pannella si presenta alle elezioni politiche con la "Lista Pannella": ottiene  l'1,2% dei voti e 7 deputati. In settembre, appoggia la manovra economica del governo di Giuliano Amato. Alle elezioni politiche del 1994 si schiera con il Polo di Berlusconi. Nel '99 viene rieletto parlamentare europeo, con la Lista Bonino. Nelle elezioni politiche del maggio 2001 si candida per la Lista Bonino, senza essere eletto.

Negli anni Novanta Pannella ha portato avanti la sua tradizionale battaglia antiproibizionista e contro la partitocrazia, continuando a sostenere in prima persona le iniziative radicali. Presidente coordinatore del Partito radicale transnazionale (aprile 2002), nel 2004 è stato di nuovo eletto deputato al Parlamento europeo per la Lista Bonino. Nel novembre 2005 la fusione tra Radicali italiani e Socialisti democratici italiani ha dato vita a una nuova formazione denominata Rosa nel Pugno, per la quale Pannella alle elezioni politiche del 2006 si è candidato come capofila al Senato, non risultando eletto. Nel mese di luglio 2007 ha annunciato la sua intenzione di candidarsi nella segreteria del Partito Democratico: la sua candidatura, tuttavia, è stata respinta, come pure sono risultati infruttuosi i suoi successivi tentativi di stabilire accordi con questo partito e di formare altre coalizioni in vista delle elezioni regionali del 2010. Alle elezioni politiche del 2013 si è presentato come capolista per la Lista Amnistia, Giustizia e Libertà, che però non ha ottenuto il quorum necessario per avere una rappresentanza parlamentare.

Il leader radicale si è spento a Roma il 19 maggio del 2016, all’età di 86 anni.