Norimberga 

 

"Il processo del secolo". 

 

Il 20 novembre del 1945 si apriva il “processo del secolo”.

Era il primo inverno di pace ma in quel palazzo, nella stanza numero 600 del tribunale di Norimberga - l'unico centro abitato della Germania risparmiato in parte dai bombardamenti - si parlava ancora di guerra. Davanti a centinaia di giornalisti, tra cui Don Passos e Indro Montanelli, per la prima volta nella Storia i vincitori processavano i vinti.

A Norimberga molte case erano senza muri esterni, si vedevano nella loro nudità letti, armadi, cucine. Molta gente viveva ancora negli scantinati e vi erano montagne di macerie che il gelido vento tedesco spruzzava di neve. Un cielo grigio e tetro incombeva sulla città. Qua e là ardevano fuochi accesi con carcasse di pneumatici. I “Military Police” di guardia fumavano silenziosi.

Gli imputati: 22, i sopravvissuti della classe dirigente nazista. Le accuse: crimini di guerra e crimini contro l’umanità. Parte civile: il mondo. Il dibattimento durerà 284 giorni.

Mancavano Hitler, suicida, Goebbels, suicida, Himmler, anch’egli suicida. Martin Bormann, uno dei massimi gerarchi nazisti, era sparito: la storia della sua scomparsa è stata un mistero divenuto un vero e proprio giallo.

Erano presenti Goring, il padre della Luftwaffe, Ribbentrop, il ministro degli Esteri del Reich, Frank, il boia di Varsavia; Rosemberg, il filosofo del Nazismo, Sauckel, l’inventore dei lavori forzati, von Schirach, il capo della Hitlerjugend, Streicher, il cacciatore di ebrei; ma non Adolf Eichmann, l’ideatore del piano di sterminio ebraico.

Dichiaratisi “non colpevoli”, disconoscendo l'autorità del tribunale, gli imputati nel corso del processo vennero sottoposti a esami psichiatrici e psicologici (i risultati sono stati resi noti negli ultimi anni) atti a indagarne la personalità e rispondere all'unanime quesito sull'incompatibilità tra il loro essere individui “sani di mente” e l’efferatezza dei crimini commessi.

Il processo di Norimberga - come detto - durò 284 giorni. Il 1° ottobre del 1946 la sentenza: 12 condanne a morte, tre ergastoli, due pene a 20 anni di carcere, una pena a 15 anni, una a 10 e 2 assoluzioni.

Eichmann verrà catturato dopo una caccia durata 15 anni.