85 candeline per Lino Banfi 

 

 

Per presentarlo «una parola è troppa... e due sono poche!» Pugliese DOC, nativo di Andria e registrato all’anagrafe come Pasquale Zagaria: il ritratto di Lino Banfi. 

 

Nato ad Andria il 9 luglio del 1936 - ma iscritto all’anagrafe soltanto l’11 - Pasquale Zagaria, in arte Lino Banfi, all’età di tre anni si trasferì a Canosa di Puglia, dove ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza fino alla maggiore età. Questi due comuni, che negli anni 2000 sono confluiti nella Provincia di Barletta-Andria-Trani, afferivano entrambi alla provincia di Bari. Banfi pur essendo nato il 9, da sempre festeggia il suo compleanno l’11. La sua famiglia cattolica lo aveva spinto a provare l’esperienza del seminario, ma lui si sentiva portato nel fare spettacolo ed esordì come cantante nelle feste musicali della sua cittadina. A diciotto anni, siamo nel 1954, emigrò a Milano per tentare l’avventura nel teatro di varietà. Proprio qui, dopo essere entrato nella compagnia di Arturo Vetrani, cominciò il suo percorso di comico, portando in scena elementi tipici del suo paese: detti, modi di dire, giochi. Come continuerà a fare nel seguito della sua carriera, egli affidò le risorse della sua comicità irruente e immediata al suo dialetto canosino, oltre che alla sua parlata buffa e originale. Scelse come primo pseudonimo Lino Zaga, dalle abbreviazioni del nome (da Pasqualino) e del cognome, ma fu spinto a cambiare quel cognome su consiglio di Totò, che a suo giudizio riteneva che nel mondo dello spettacolo portasse fortuna accorciare i nomi, ma portasse invece sfortuna accorciare i cognomi. Fu il suo impresario, marito di Maresa Horn, a scegliere il cognome Banfi. Essendo questi anche maestro elementare, prese il primo nominativo a caso dal registro di classe dei suoi alunni di quinta, Aureliano Banfi: da notare che si tratta di un cognome tipicamente milanese e rarissimo in Puglia, tanto da risultare, per ironia della sorte, in contrasto con la vistosa connotazione regionalistica di quasi tutti i personaggi interpretati dall’attore. Successivamente si trasferì a Roma dove ebbe le prime apparizioni di un certo rilievo: la prima è in Biblioteca di Studio Uno, programma di Antonello Falqui del 1964, dove Banfi interpretò la parte del valletto del Duca di Buckingham (Memmo Carotenuto), recitando alcune battute con l’accento pugliese. Negli anni seguenti ottenne i primi successi in TV su Rai 2 nel 1969 a Speciale per voi di Renzo Arbore e con il cabaret al Sancarlino insieme a Carletto Sposito e Anna Mazzamauro nel 1972, continuando poi con Enrico Montesano e Lando Fiorini.

L’incontro con Franco Franchi e Ciccio Ingrassia fu determinante per la sua affermazione artistica. La sua simpatia colpì anche i produttori cinematografici, che lo scritturarono per diverse commedie accanto a Franco e Ciccio, come ad esempio ne L’esorciccio (1975) che, scritto diretto e interpretato dal solo Ciccio Ingrassia con un minimo budget, è considerato un cult per gli amanti di quel tipo di cinema. Nello stesso anno tornò in televisione nella trasmissione Senza Rete con Alberto Lupo. Fu quindi protagonista di molti varietà, tra i quali Arrivano i mostri del 1977.

In questo decennio (1974 - 1983) divenne un emblema della commedia sexy all’italiana, trovandosi spesso a recitare al fianco di altri esponenti del genere come Mario Carotenuto, Gianfranco D’Angelo, Alvaro Vitali, Renzo Montagnani, Edwige Fenech, Gloria Guida, Ennio Antonelli, Jimmy il Fenomeno e Nadia Cassini in pellicole quali La liceale seduce i professori, L’onorevole con l’amante sotto il letto, La moglie in bianco… l’amante al pepe, L’infermiera di notte e L’insegnante va in collegio. Tra le sue migliori interpretazioni sono da considerare Cornetti alla crema (1981), in cui Banfi si trova suo malgrado a dover gestire moglie e amante in due appartamenti a una sola rampa di scale di distanza, compiendo incredibili peripezie, Vieni avanti cretino (1982), film diretto da Luciano Salce, nel quale Banfi si produce in esilaranti scenette tipiche dell’avanspettacolo (ad esempio la famosa canzone anglo-ibericopugliese Filomeña o la scena degli schiaffi col prete pugliese davanti al Colosseo, con sottotitoli in arabo), L’allenatore nel pallone (1984) di Sergio Martino, dove interpreta uno dei più famosi suoi personaggi, l’allenatore calcistico Oronzo Canà e Il commissario Lo Gatto (1986) di Dino Risi. Altra pellicola cult della sua filmografia è Occhio, malocchio, prezzemolo e finocchio, film in due episodi incentrato sul tema dell’occulto (dell’altro episodio è protagonista Johnny Dorelli). Nel 1990 doppia il bambino Eddie nel film Senti chi parla 2.

Rientrato in RAI dopo una breve parentesi a Canale 5, in cui nel 1984 e nel 1985 co-conduce e partecipa a Risatissima e alla 500ª puntata de Il pranzo è servito gareggiando con Raimondo Vianello, gli venne affidata la conduzione di Domenica in (1987-88), Stasera Lino (1989) e Aspettando Sanremo (1990), in cui emersero le sue doti di intrattenitore e di attore misurato ed equilibrato. Al periodo televisivo è seguita una sua breve ma intensa parentesi teatrale con la sua interpretazione nel Vespro della Beata Vergine (1995) di Antonio Tarantino e diretto da Chérif. Nel 1997 ha interpretato il suo primo ruolo drammatico da protagonista nel film per la televisione Nuda proprietà, assieme agli attori Annie Girardot, Alessandro Gassman e Charlotte Kady. Banfi quindi ha mostrato ulteriormente doti di attore non comico.

Dal 1998 ottiene un grande successo nella fiction Un medico in famiglia, (dove non è stato presente solo nella settima stagione), in cui interpreta il ruolo di Libero Martini, un nonno completamente diverso dai personaggi bizzarri interpretati negli anni settanta e ottanta. Grazie proprio a questo ruolo, Banfi nel 2001 viene nominato ambasciatore dell’UNICEF e nello stesso periodo prende parte a numerose fiction tra le quali Un difetto di famiglia (2002, dove affronta per la prima volta il tema dell’omosessualità) e Un posto tranquillo (2003), recitando in entrambe al fianco di Nino Manfredi.

Nel 2003 ha ricevuto il Telegatto alla carriera, e l’anno successivo ha girato per la RAI la fiction Raccontami una storia. Nel 2005 ha interpretato il ruolo di Babbo Natale nella fiction per Canale 5 Il mio amico Babbo Natale, prodotta da Pietro Valsecchi e che ha visto recitare anche Gerry Scotti e Vittoria Belvedere. L’anno dopo ne ha girato il seguito, con Gerry Scotti, Micaela Ramazzotti e Sergio Graziani nel ruolo del Decano. Sempre del 2006 è la fiction Rai Il padre delle spose in cui interpreta il padre di una lesbica (la figlia Rosanna) che si sposerà in Spagna con una compagna indigena madre di una bambina, e tornerà poi in Italia: nel cast anche i pugliesi Gianni Ciardo e Antonio Stornaiolo, Cosimo Cinieri e Lucia Poli.

Banfi è stato ospite, in qualità di Oronzo Canà, del programma televisivo di Italia Uno Guida al campionato condotto da Mino Taveri per tutto il mese di dicembre 2007 al fine di promuovere il sequel de L’allenatore nel pallone. Nel 2009 ha interpretato Antonio nella miniserie TV in due puntate per Rai 1 Scusate il disturbo, diretta da Luca Manfredi, affiancato da Lino Toffolo. Nel 2010 ha interpretato Franco nella miniserie TV in due puntate per Rai 1 Tutti i padri di Maria, diretta da Luca Manfredi, affiancato da Lino Toffolo e dalla cantante Orietta Berti. Nel 2011 ritorna a lavorare per Mediaset interpretando il commissario Pasquale Zagaria nella miniserie in due puntate per Canale 5.

A gennaio 2008, a distanza di 24 anni dall’uscita nelle sale dell’Allenatore nel pallone, e dopo una lontananza dal cinema durata 20 anni, Banfi ha rivestito i panni del celeberrimo Oronzo Canà nel sequel intitolato L’allenatore nel pallone 2. Nel 2008 è seguita la partecipazione al film di Carlo Vanzina Un’estate al mare, uscito nelle sale cinematografiche il 27 giugno. Il 2009 ha segnato il suo ritorno in Puglia, a Gravina da attore. Ha interpretato il film Indovina chi sposa mia figlia!, nel quale ha recitato in tedesco, leggendo i copioni per la sua non conoscenza della lingua. Il 30 marzo 2012 è uscito nelle sale cinematografiche, Buona giornata per la regia di Carlo Vanzina dove Lino Banfi interpreta il Senatore Leonardo Lo Bianco: nel cast ci sono anche Diego Abatantuono, Teresa Mannino, Maurizio Mattioli, Vincenzo Salemme e Christian De Sica.

Nel 2016 ha recitato accanto a Checco Zalone in Quo vado?, entrato nella storia come il film italiano con il maggiore incasso di sempre.

Lino Banfi è sposato con Lucia dal 1962 e ha due figli, Walter e Rosanna (anch’essa attrice) e quattro nipoti.

Auguri!