Buon compleanno Massimo Ranieri: 70 anni e non sentirli!
Massimo Ranieri: cantante da milioni di dischi, attore di cinema e teatro stimato e pluripremiato. Il ritratto di un artista instancabile che si mette continuamente in gioco.
Giovanni Calone nasce a Napoli il 3 maggio del 1951. Debutta a soli 13 anni con lo pseudonimo di Gianni Rock, e dopo solo due anni, nel 1966, con il nome d’arte di Massimo Ranieri partecipa alla gara televisiva “Canzonissima”, che quell'anno si intitola Scala Reale. Nel 1967 vince il girone B del "Cantagiro" con "Pietà per chi ti ama”, il suo primo grande successo. Nel 1968 è al Festival di Sanremo con “Da bambino”, in doppia esecuzione con I Giganti. L’anno dopo, 1969, è ancora a Sanremo, in doppia esecuzione con Orietta Berti, con “Quando l’amore diventa poesia”; nell’estate dello stesso anno vince il Cantagiro con “Rose rosse”.
Debutta nel cinema per la regia di Mauro Bolognini in “Metello”, con Ottavia Piccolo e Lucia Bosé, e vince il David di Donatello. Partecipa all’edizione 1969-1970 di “Canzonissima” classificandosi secondo con “Se bruciasse la città”.
Mentre continuano le partecipazioni cinematografiche e televisive esce il suo primo album, Massimo Ranieri. Nel gennaio del 1971 vince “Canzonissima” con “Vent’anni”. Nel 1972 esce l’album ‘O surdato nammurato, registrato dal vivo al Teatro Sistina di Roma con la regia teatrale di Vittorio De Sica, contenente canzoni del repertorio classico partenopeo.
Durante il servizio militare ottiene una licenza per partecipare a “Canzonissima”, bissando con “Erba di casa mia” la vittoria dell’anno precedente. Nel 1974 tiene un recital al Teatro Valle di Roma dal quale viene tratto l’album dal vivo Napolammore. Nel 1975 lavora come attore al cinema e in televisione; l’anno dopo incide un album arrangiato da Eumir Deodato, in cui canta brani del repertorio classico che poi fanno parte della colonna sonora della commedia musicale “Dal primo momento che ti ho visto”, interpretata con Loretta Goggi.
Massimo Ranieri debutta in teatro con "Napoli chi resta e chi parte", due atti unici di Raffaele Viviani, per la regia di Peppino Patroni Griffi. Con lo stesso regista Massimo realizza nello stesso anno la pièce teatrale "In memoria di una signora amica".
Dopo altre due partecipazioni cinematografiche, Ranieri si dedica interamente al teatro. Dapprima unisce le sue forze alla "Nuova Compagnia dei Giovani" di Romolo Valli e Giorgio De Lullo: con loro porta in scena "La dodicesima notte" di Shakespeare e "Il malato immaginario" di Molière. Nel 1980, con "L'anima buona di Sezuan" di Bertold Brecht, per la regia di Giorgio Strehler, è in tour in Europa.
Negli anni Ottanta, dopo il successo del recital “Barnum”, realizza con Maurizio Scaparro del Teatro di Roma lo spettacolo teatrale "Varietà", in cui rievoca i fasti dell'avanspettacolo.
Nei concerti si dedica a un attento recupero del patrimonio musicale napoletano. Le sporadiche esperienze discografiche di quel periodo sono limitate ad un album dedicato all'Odissea.
Il rientro alla canzone coincide con il Festival di Sanremo del 1988, dove stravince con “Perdere l’amore”. Quell’anno inizia anche il serial televisivo “Il ricatto”, che proseguirà fino al 1991. Nel 1989 Ranieri alterna cinema, teatro e musica.
Inizia con un’esperienza teatrale di grande soddisfazione, “Rinaldo in campo”, la commedia musicale scritta da Garinei e Giovannini e interpretata originariamente da Domenico Modugno.
Dal 1990 al 1992 Ranieri si concentra nuovamente sul teatro. Ripropone nella stagione teatrale ‘90-‘91 "Pulcinella", mentre in quella del ‘91-‘92 porta in scena "Liolà" con la regia di Scaparro. Nella stagione successiva, `93-'94, tiene banco con "Teatro Excelsior", un varietà sull'avanspettacolo sempre per la regia di Scaparro, e recita in teatro "L'isola degli schiavi" di Mariveau.
Nel 2001 interpreta il musical, "Il grande campione", che racconta la storia d'amore tra il pugile Marcel Cerdan e la cantante Edith Piaf. Nel settembre del 2001 conduce in televisione lo show “Citofonare Calone”, cui si affianca un nuovo album di classici napoletani rivisitati con l’assistenza di Mauro Pagani e Mauro Di Domenico, “Oggi o dimane”. Lo stesso team pubblica nel 2003 “Nun è acqua”.
Mentre continua l’attività di interprete di fiction televisive, nel 2005 pubblica “Accussì grande”, terzo volume della trilogia napoletana. Nel 2007 esce la doppia antologia con duetti e cover inediti “Canto perché non so nuotare...da 40 anni”. Viene seguito da uno spettacolo teatrale con lo stesso titolo, che diventa un doppio dvd nel 2008. Nel 2009 riceve il premio De Sica per il teatro.
Più recentemente, domenica 6 settembre 2015, Massimo Ranieri è stato ospite d’onore a Modena, in occasione dell’anniversario della morte di Luciano Pavarotti (avvenuta il 6 settembre 2007), nell’ambito del tradizionale concerto gratuito in piazza Grande, intitolato “Col sole in fronte. Modena per Pavarotti 2015”.
Da segnalare inoltre la terza edizione del suo brillante spettacolo musicale televisivo “Sogno o son desto” - a cui è seguito un tour teatrale “Sogno o son desto, in viaggio” - tornato in onda il sabato sera su Rai Uno a partire dal 16 gennaio 2016, per ben quattro puntate. Uno show, come sempre, denso di sonorità napoletana, ricco di teatro, varietà e di tutta la migliore musica italiana.
Infine, degna di nota, la sua interpretazione per il grande schermo degli ultimi mesi di vita di Pier Paolo Pasolini, nel film diretto da David Grieco “La macchinazione”, uscito nelle sale il 24 marzo 2016.
E poi ancora musica e parole, incursioni, contaminazioni ed improvvisazioni jazz - dalle quali è nato l'album "Malìa" (2015) - e da ultimo, "Qui e adesso", l'album che ha dato il nome all'omonima trasmissione televisiva per Rai 3. Ma la storia, la sua storia, continua...
Massimo Ranieri dunque: una vita al massimo!