Walt Disney 

 

Il ritratto di uno dei più innovativi artisti del secolo scorso. La storia di un uomo che influenzò profondamente il mondo del cinema, dell'animazione, dei fumetti e dei parchi a tema.

Tutto questo e molto altro ancora è stata la vita di Walt Disney (1901-1966). Ripercorriamola insieme. 

  

Sognatore e geniale ma anche testardo e pragmatico, Walt Disney fu una persona unica, capace di vedere al di là del suo tempo e di stimolare la creatività delle persone attorno a lui.

Nato a Chicago il 5 dicembre del 1901, è ancora bambino quando la sua famiglia si trasferisce in Missouri per vivere in una fattoria, ma pochi anni dopo il padre si ammala e si trovano costretti a vendere la fattoria per trasferirsi a Kansan City. Al liceo Walt inizia a mostrare la sua vena artistica illustrando il giornalino scolastico. Nel 1917 però lascia la scuola per partire in guerra (la Prima guerra mondiale) come autista di ambulanze volontario: ancora minorenne, mentirà sulla sua età di nascita per essere arruolato.

Tornato a casa si mette alla ricerca di un lavoro. Gli piacerebbe lavorare nel campo del cinema e trova lavoro presso un'agenzia pubblicitaria. È in questo periodo che conosce l'animatore Ub Iwerks con il quale fonda una propria società per realizzare delle animazioni pubblicitarie. Il lavoro inizia a decollare e nel 1922 Disney produce anche cortometraggi animati. Il pubblico apprezza ma i costi sono troppo alti, e nel 1923 dichiara fallimento.

Walt lascia così Kansas City per ricongiungersi con suo fratello Roy in California, dove fondano lo studio d'animazione Disney Brothers Studio (diventato pochi anni dopo Walt Disney Productions). Ottenuto un contratto per realizzare una serie intitolata Alice Comedies, Disney richiama a lavorare con sé i suoi vecchi collaboratori di Kansas City.

Il successo arriverà con la serie Oswald il coniglio fortunato, personaggio creato da Disney e Iwerks, un misto tra il gatto Felix e quello che sarà poi Topolino. Il distributore di Oswald, accortosi delle potenzialità del personaggio, decide di “scipparlo” a Disney mettendo in segreto sotto contratto tutti i principali animatori della Disney Productions (Iwerks fu l'unico a rifiutare) per poi minacciare Disney di realizzarselo da solo, se non avesse accettato di ridursi la quota sui guadagni.

Disney rifiuta e insieme ad Iwerks crea un nuovo personaggio simile ad Oswald: Topolino. I primi cortometraggi con protagonista Topolino però non convincono il distributore e così per il terzo cortometraggio Disney decide di tentare una nuova strada: il sonoro. Steamboat Willie sarà infatti il primo film di Disney con la tecnica del sonoro sincronizzato e il successo è straordinario. Topolino diviene un personaggio famosissimo, con una propria serie cinematografica composta da decine e decine di cortometraggi.

A Mickey Mouse si affianca presto una seconda serie, senza personaggi fissi, che arriva presto a eguagliarne il successo: le Silly Symphonies.

Nel frattempo, nel 1930 Disney si separa dal suo distributore Pat Powers e da Ub Iwerks, che rimane con Powers per aprire un proprio studio d'animazione (ma tornerà da Disney una decina di anni dopo).

I film di Disney vincono con regolarità i Premi Oscar (nel corso della sua vita Disney si porterà a casa 22 statuette per i suoi film più 4 alla carriera) e iniziano a uscire i primi fumetti con protagonisti i suoi personaggi. Gli utili di questi successi vengono subito reinvestiti nella produzione di nuovi cortometraggi e le Silly Symphony diventano una palestra dove sperimentare novità tecniche e artistiche, come ad esempio il Technicolor.

Ma a Disney tutto ciò non basta: il suo sogno è quello di produrre in animazione un intero lungometraggio. Il suo sarebbe il primo lungometraggio animato mai realizzato in America, il primo al mondo a colori e molti critici definiscono il suo progetto una "pazzia", convinti che lo avrebbe portato al fallimento.

Disney non molla e contro ogni pronostico Biancaneve e i sette nani non solo viene terminato, ma risulterà il film più redditizio dell'anno. Il successo di Biancaneve spiana la strada alla realizzazione di nuovi lungometraggi e i Walt Disney Studios si trasferiscono nella nuova sede di Burbank, in California.

Siamo negli anni Cinquanta: il ramo animazione, dopo la crisi causata della Seconda guerra mondiale, è ormai tornato a pieno regime, sfornando classici quali Alice nel Paese delle Meraviglie, Le avventure di Peter Pan, Lilli e il vagabondo, La bella addormentata nel bosco. Anche il reparto cinema va sempre più forte (20.000 leghe sotto i mari, Il cowboy con il velo da sposa) e ai film dal vero si aggiungono i documentari (Deserto che vive).

Inaugurato nel 1955, Disneyland diventa immediatamente il parco a tema più amato e famoso nel mondo, realizzando il sogno che Disney covava fin dagli anni Trenta.

Arrivano così gli anni Sessanta e Disney è ormai sinonimo di intrattenimento per famiglie, che sia animazione (La carica dei 101, La spada nella roccia), film dal vero (Mary Poppins su tutti), televisione, parchi giochi o fumetti.

Walt inizia perciò a pensare ad un nuovo progetto, un sogno destinato a rimanere però solo un'utopia: EPCOT. L'EPCOT, o Experimental Prototype City (or Community) of Tomorrow ovvero Città prototipo sperimentale di domani: una città vera e propria dove le persone avrebbero potuto vivere usando tecnologie sperimentali, facendo da "cavie" per nuove macchine atte a migliorare il benessere, la salute, la vita degli abitanti della città.

La città sarebbe stata studiata per essere la più vivibile possibile, senza smog, senza traffico, con aree verdi, senza criminalità, dove tutte le persone avrebbero avuto svaghi, istruzione ma anche un lavoro (ad esempio in un adiacente parco di divertimenti, quello che sarebbe diventato da lì a qualche anno il Walt Disney World).

Disney crede profondamente in questo progetto, ma il 15 dicembre del 1966 la sua vita viene stroncata da un collasso cardiocircolatorio dovuto a un tumore polmonare.

Dopo la sua morte sarà il fratello a portare avanti il suo sogno, il cosiddetto Progetto Florida, ed è proprio Roy a voler intitolare a Walt il nascente parco a tema: Walt Disney World. Ma con la morte di Roy (nel 1971) le speranze per la città del futuro si spengono definitivamente.

Un EPCOT nascerà, nel 1982, ma sarà solo un'attrazione del Walt Disney World e non una vera città.