Mario Rigoni Stern 

 

 

Un ritratto di Mario Rigoni Stern, “L’uomo dell’Altopiano” (1921-2008): una vita tra le due Guerre.  

 

Mario Rigoni Stern è nato ad Asiago, in provincia di Vicenza, il 1 novembre del 1921. Trascorre l'infanzia tra i pastori e la gente di montagna dell'Altopiano di Asiago, appena terminata la Grande Guerra.

“Per i lavori aiutavo in casa o nel negozio di generi alimentari che avevamo sulla piazza centrale del paese. Ma c'era anche da preparare la legna per l'inverno, tagliare il fieno…”, amava raccontare.

Nel 1938 entra alla Scuola Militare d'alpinismo di Aosta e, più tardi, combatte come alpino, nel battaglione Vestone, in Francia, Grecia, Albania, Russia. Fatto prigioniero dai tedeschi, quando l'Italia firma l'armistizio (8 settembre 1943) è trasferito in Prussia orientale. Rientra a casa, a piedi, il 5 maggio del 1945.

“L'uomo dell'Altopiano”, com’era soprannominato, non si muove più dal suo paese natìo, dove ha sempre continuato a vivere, nella casa da lui stesso costruita.

Trova quindi impiego al catasto comunale fino al 1970, e poi si dedica interamente alla scrittura.

Nel 1953, Elio Vittorini, dopo averlo definito “scrittore non di vocazione”, pubblica presso I Gettoni di Einaudi il primo romanzo di Stern, “Il sergente nella neve”, che presto diventa un classico della letteratura moderna italiana, e che narra, autobiograficamente, la storia di un gruppo di alpini italiani durante la ritirata di Russia.

Nel 1962 dimostra il proprio genuino talento di narratore dando alle stampe “Il bosco degli urogalli”, che consacra quanto di personale e universale convive nei suoi scritti: il grande amore di un uomo per la propria terra. Il legame tra memoria e natura diventa dunque l'essenza delle sue opere.

La chiara e semplice rievocazione storico-personale continua con la “Storia di Tönle” (1978) - ritratto di un pastore attraverso le stagioni della vita che si incrociano con la Grande Storia - un racconto dalla scrittura cristallina e di immensa efficacia narrativa.

Il sottofondo di storie semplici e sofferte continua con “L'anno della vittoria” (1985) per concludersi con “Le stagioni di Giacomo” (1995), racconto del ritorno alla vita di una comunità.

Collabora con “La Stampa”, per la quale ha scritto brevi racconti, oltre a dedicarsi a studi storici, tra cui il volume “1915/18. La guerra sugli Altipiani. Testimonianze di soldati al fronte” (2000). Con “Tra due guerre e altre storie” (2000) riunisce poi ben cinquantotto storie scritte tra il 1975 e il 2000. Una buona parte di questi racconti è apparsa nel 1989 nella collana Terza Pagina del quotidiano torinese, sotto il titolo di “Il magico Kolobok”.

Nei suoi ultimi anni Stern ha pubblicato altri libri di racconti, fra i quali nel 2004 “Aspettando l’alba e altri racconti”, e nel 2006 “I racconti di guerra” e “Stagioni”; ha ricevuto il Premio Chiara alla carriera, il Viareggio Repaci, il Masi (assieme ad Andrea Zanzotto), ed ottenuto inoltre la cittadinanza onoraria di Montebelluna e di Firenze.

Malato da tempo, Mario Rigoni Stern si è spento nella sua casa di Asiago il 16 giugno del 2008, all’età di 87 anni. Ma la notizia della sua scomparsa, per espressa volontà dello scrittore, è stata divulgata solo il 18, a funerali avvenuti.

Una raccolta di firme presentata dal “Gruppo Amici della Montagna”, del Parlamento, lo aveva candidato per la carica di senatore a vita.